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Politica martedì 23 giugno 2015 ore 09:13

La Primavera si dimette dal consiglio comunale

I rappresentanti della lista civica “La Primavera di Chiusi” si sono dimessi e non parteciperanno più alle riunioni del consiglio comunale.



CHIUSI — Dall'ex capogruppo consiliare della lista "La Primavera di Chiusi" riceviamo e pubblichiamo: 

"I rappresentanti della lista civica “La Primavera di Chiusi” non parteciperanno più alle riunioni del consiglio comunale. Questa mattina Fulvio Barni, Alessandro Bologni e Giorgio Cioncoloni hanno presentato le proprie dimissioni con l'accordo di tutti i candidati non eletti che rinunceranno ad eventuali richieste di sostituzione.

Questa vuole essere una forte denuncia rivolta ai cittadini nella speranza che aprano gli occhi nei riguardi dell'ascesa di una classe politica "barbara", senza nessuna base culturale, affamata solo di potere, senza nessun rispetto delle istituzioni che rappresenta né delle persone che la circondano. Pseudo-politici che per raggiungere i propri scopi non guardano in faccia a nessuno, mettendo sotto i piedi sia chi li ha appoggiati, quando non serve più, sia chi cerca di contrastarli democraticamente, senza nessuna considerazione dei cittadini che questi rappresentano.

Negli ultimi dieci anni si sono impossessati del comune di Chiusi e ne hanno fatto una loro proprietà utilizzandolo come trampolino di lancio per carriere personali che niente hanno avuto a che vedere con l'interesse pubblico. Prima il sindaco Ceccobao, poi il sindaco Scaramelli hanno governato preoccupandosi soprattutto di ottenere la massima visibilità personale per aprirsi la strada della carriera politica utilizzando, oltretutto, l'ufficio stampa del comune per far apparire il loro operato come risolutivo per lo sviluppo della città che invece è andata sempre più degradando, sia economicamente che socialmente. Basta leggere tutti i comunicati stampa emessi in questi anni o tutte le pagine del periodico "Chiusi Informa", dove appare in primo piano prevalentemente la figura del sindaco, per rendersi conto di questo uso improprio e personale delle risorse pubbliche.

Entrambi hanno abbandonato prima del termine il loro incarico per andare a ricoprire ruoli superiori, tradendo così la fiducia dei cittadini che li avevano eletti per governare Chiusi. Come se non bastasse il sindaco Scaramelli, dopo essere stato eletto consigliere regionale, e quindi in periodo di "decadenza" dalla carica, contro ogni etica politica, ha effettuato un rimpasto di giunta nominando vice sindaco l'assessore Bettolini, quasi a designarlo impropriamente suo successore, come ricompensa per l'aiuto datogli nella campagna elettorale, in modo che anche lui possa usufruire di questo eventuale anno di reggenza per propagandare la propia immagine.

I consiglieri comunali della lista "La Primavera di Chiusi" hanno sempre denunciato questi comportamenti e, nonostante l’ostracismo antidemocratico continuamente attuato nei loro confronti, hanno cercato di svolgere al meglio ed in maniera costruttiva il loro ruolo, nel rispetto del mandato ricevuto dai cittadini.

Adesso però vogliono dire "basta!" perché:- ritengono che sia stato raggiunto il limite della decenza istituzionale;- non intendono accettare questa appropriazione indebita degli incarichi pubblici;- non hanno nessuna intenzione, con la loro presenza, di avallare le manovre di bassa lega che sono state messe in atto, contrarie a qualsiasi etica politica, e finalizzate esclusivamente a garantire rendite di potere personale;- non intendono riconoscere l'operato amministrativo di un reggente, insediato all'ultimo momento dall'ex sindaco per fargli un favore personale, che non sia l'espressione del voto popolare, come prevede lo spirito della legge sull'elezione diretta del sindaco.

La carica di consigliere regionale, assunta dall'ex sindaco Scaramelli è, per legge, incompatibile con quella di sindaco e quindi lo stesso si deve dimettere o deve essere dichiarato decaduto con le conseguenze che l'atto comporta. E’auspicabile, pertanto, che S.E. il Prefetto applichi l'art. 68, comma 4, del decreto legislativo 18 agosto 2000 n. 267, che prevede la cessazione delle funzioni entro dieci giorni dalla data in cui è venuta a concretizzarsi la causa di incompatibilità, e, conseguentemente, l'art. 36 dello statuto del comune di Chiusi che prevede lo scioglimento del consiglio comunale per decadenza del sindaco la cui unica conseguenza non può essere che la successiva nomina di un commissario ad acta in quanto non può essere più assicurato il normale funzionamento degli organi e dei servizi."


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