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Attualità lunedì 09 marzo 2015 ore 14:13

Croce di Cetona, fiaccolata pacifica

Promossa da “Iniziativa esterna” e presieduta dall’avvocato Ugo Pansolli, la fiaccolata vuole far rivedere il no all'illuminazione della croce



SARTEANO — Nonostante il no della Soprintendenza all’illuminazione della croce e la dichiarazione congiunta di Don Fabrizio e Don Piero, sacerdoti di Sarteano e Cetona, e del vescovo Stefano Manetti, i quali dicono di rispettare la decisione dell’organo preposto e di non voler avvalersi di manifestazioni che contrastano questa decisione, Sabato 7 Marzo si è svolta una fiaccolata per ribadire, per l’ennesima volta, la volontà di illuminare la croce.

Alla fiaccolata, come si legge sul quotidiano online Centritalia News, hanno partecipato pochi cittadini e a titolo personale come cattolici e senza bandiere né simboli politici. Insieme a questa manciata di cittadini alcuni rappresentanti di partiti politici come Forza Italia, il coordinatore e il vice coordinatore di FdI Danilo Mariani e Fabio Giani, della Lega Nord come il prossimo consigliere comunale Marcello Piscitello, la rappresentante di Montepulciano Rita Monni, Roberto Rappuoli di Sarteano e il vicesegretario nazionale Francesco Giusti.

Giusti, Piscitello e Losi hanno dichiarato che forse la poca partecipazione alla manifestazione è stata dettata dalla paura di farsi vedere in un corteo osteggiato dalle istituzioni comunali e religiose.

“Il sindaco e la chiesa hanno avuto paura – ha dichiarato Giusti – che la manifestazione venisse strumentalizzata ma si sbagliavano di grosso. Il loro è stato un errore, avrebbero dovuto manifestare con i cittadini per difendere il patrimonio e un simbolo del territorio come la croce”.

“Il nostro Comitato non è nato “contro” ma – ha precisato Pansolli, come si legge sempre su Centritalia News - a favore di qualcosa. La politica non ci interessa, quello che ci interessa è la città e la popolazione. La croce che vogliamo illuminata non è solo un simbolo religioso al quale teniamo come cattolici ma potrebbe diventare anche un motivo di richiamo turistico visto che il nostro paese vive di questo. Per questo motivo faremo ricorso al Tar perché si possa rivedere la decisione negativa delle commissioni tecniche”.

Il vescovo e i parroci, nella dichiarazione congiunta avevano già fatto sentire la loro voce dicendo che l’unica cosa che si deve riuscire a illuminare sono altre croci, ovvero la disoccupazione e la povertà in cui tante persone sono costrette a vivere.


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