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Attualità martedì 01 dicembre 2015 ore 09:34

“Professione Donna” alla Fisar in Rosa

La Fisar in Rosa Centro Italia ha organizzato una tavola rotonda per condividere esperienze professionali e quotidiane dell’universo femminile



CHIUSI — “Professione donna” è il titolo della tavola rotonda che si è svolta a Chiusi all’hotel Patriarca organizzata dalla coordinatrice Fisar in Rosa Centro Italia Emma Lami, in concomitanza con la giornata internazionale contro la violenza sulle donne.

All’incontro hanno partecipato quasi tutte le delegazioni della Fisar in Rosa nazionale e sono intervenute Luisella Rubin responsabile nazionale della Fisar in Rosa, Edda Billi produttrice e imprenditrice di un’azienda agricola di Cortona, Pamela Fatighenti presidente del Centro Pari opportunità della Valdichiana, Katia Maccari, chef stellata e Ambassador Expo for Women e Angelita Malfetti psicologa e psicoterapeuta.

Negli ultimi anni il numero delle donna all’interno della Fisar, ma nel mondo vitivinicolo tutto, è cresciuto molto. Attualmente le donne all’interno dell’associazione rappresentano circa il 35% e gli incontri della Fisar in Rosa hanno proprio l’intento di portare a conoscenza e di condividere esperienze legate al mondo del vino e con la figura femminile in un settore che fino a qualche tempo fa era prettamente e o a maggioranza maschile.

Il numero delle donne all’interno della Fisar è destinato a crescere viste le molte richieste di partecipazione ai corsi di formazione di sommelier che pervengono da donne, interessate a conoscere il vasto mondo enoico.

Quella di sabato a Chiusi è stata l’occasione per condividere le esperienze di donne legate al mondo del vino ma anche di donne impegnate in settori professionali diversi: non solo donna, ma anche figlia e mamma, impegnata nel lavoro, nella carriera e nella famiglia. Esperienze di vita quotidiane che si sono intrecciate tra di loro fra difficoltà, lavoro, carriera ma anche soddisfazioni e successi.

La prima a prendere la parola all'incontro, dopo i saluti di Luisella Rubin ed Emma Lami, è stata Edda Bulli che ha raccontato come è riuscita a conciliare il lavoro nella sua azienda di famiglia con la figura di mamma e donna. Katia Maccari, che da far di conto è passata ai fornelli diventando una chef stellata e Ambassador Expo for Women: “Io sono un’autodidatta e nei miei piatti si rispecchia molto la mia personalità. Per me partecipare ad Expo é stata una bella soddisfazione perché fin dal primo giorno ho creduto nel progetto. Riuscire a conciliare vita privata con quella lavorativa non è stato semplice, anzi, ma per riuscire in quello in cui crediamo è necessario e molto importante fidarsi delle persone che abbiamo intorno”.

Pamela Fatighenti, in qualità di presidente del Centro pari opportunità della Valdichiana, oltre a raccontare della sua esperienza personale e lavorativa, ha spiegato quali sono le attività che svolge il centro: “Il Centro si è sempre occupato di quelle che sono le pari opportunità tra uomo e donna e non solo, sia in ambito lavorativo che nell’ambito della violenza. Le cronache ci fanno capire, però, quanto ancora c’è bisogno di sensibilizzare le gente nei confronti della materia, è per questo che la nostra attività continua tutto l’anno. Il Centro, inoltre, collabora con le associazioni del territorio e con gli ospedali, con lo scopo di monitorare la situazione in Valdichiana, la quale, per fortuna, è una realtà piuttosto tranquilla e gli episodi di violenza sono molto radi anche se il fenomeno della non denuncia è molto diffuso”.

Infine la dottoressa Malfetti ha analizzato come è cambiata la donna nel corso degli anni, segnalando che le violenze su donne ci sono sempre state ma che negli ultimi anni è cambiata la sostanza delle violenze. Dopo aver spiegato le varie tipologie di famiglia, considerando migliore il modello di famiglia flessibile, la dottoressa ha concluso dicendo che per compensare le disparità che ancora esistono tra uomo e donna sono necessarie delle normative specifiche che permettano a questi due generi di essere intercambiabili.


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