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Attualità venerdì 20 novembre 2015 ore 12:23

Dopo 41 anni la città ha un nuovo Piano Regolatore

Filosofia alla base del nuovo piano regolatore della città è il recupero, la conferma di vecchie previsioni e il completamento dell’esistente



CHIUSI — Otto ore di consiglio comunale e 177 risposte date ad altrettante osservazioni per scrivere le prime pagine del futuro della città di Chiusi con un nuovo Piano Operativo (vecchio Piano Regolatore-da adesso in poi chiamato così) che la città stava attendendo da ben 41 anni.

In questa fase storica per la cittadina etrusca è corretto, quindi, dire che la parte di competenza comunale, interpretata dal primo cittadino, dagli assessori della giunta e dai consiglieri del gruppo maggioranza centrosinistra per Chiusi, è terminata e adesso non rimane che attendere la conformità alle norme paesaggistiche della Regione Toscana previste per la fine di dicembre.

Recupero è la parola d'ordine del piano regolatore, la conferma di vecchie previsioni e il completamento dell’esistente che nei fatti queste tre voci impegneranno per ben l’87% le azioni possibili della SUL (superficie utile lorda pari a circa 145 mila metri quadrati) mentre solo il 13% riguarderà la nuova urbanizzazione.

A conferma di questo una grande opportunità è stata designata per la Fornace dove si prevede una riqualificazione importante con la parte storica che diventerà di proprietà pubblica e sarà, quindi, messa a disposizione della cittadinanza per attività culturali varie come ludoteca, biblioteca, aree studio o spazi dedicati a mostre o convegni d’arte. Oltre a questo e oltre agli standard pubblici pari a 4000 metri quadrati tra parcheggi e strade e 5000 metri quadrati di area verde, ci saranno 10 mila metri quadrati dedicati al residenziale, di cui il 25% utilizzabili per negozi di vicinato, 2000 metri quadrati saranno a disposizione del direzionale e gli ultimi 2000 metri quadrati saranno dedicati al commerciale collegati alla possibilità di realizzare una media struttura di vendita.

Altro tassello importante, sulla linea del recupero, è stato individuato nel centro storico che, grazie al Piano Regolatore sarà ancora più vocato a polo turistico della città. In questo senso ad esempio nell’area della Fortezza potrà sorgere un grande albergo di qualità e contemporaneamente sarà data la possibilità a tutti i proprietari di abitazioni all’interno delle mura, di poter convertire il proprio immobile in struttura ricettiva.

“Siamo orgogliosi – dichiarano il primo cittadino di Chiusi Juri Bettollini e l’assessore all’urbanistica Gianluca Sonnini – del lavoro che abbiamo portato a termine perché siamo la prima città che conformerà il Piano Regolatore alle nuove norme paesaggistiche della Toscana e soprattutto perché siamo riusciti a dare risposte concrete alle esigenze della nostra cittadinanza. Il recupero di quanto già esiste sarà nei fatti la nostra bandiera e le operazioni sulla Fornace e sulla Fortezza ne sono la conferma in quanto, quelle aree, potranno avere una possibilità di sviluppo mai neanche ipotizzata prima. La Fornace avrà quindi la possibilità di tornare ad essere un fiore all’occhiello della nostra città e un fulcro di interesse per tutto il territorio mentre la Fortezza, con una previsione urbanistica all’insegna del rilancio della città e non con sparate populistiche e mediatiche, avrà la possibilità di dare quell’impulso che mancava all’economia di tutto il paese. Finora a Chiusi non c’è mai stata la possibilità di sviluppare un turismo di lunga durata perché semplicemente non c’è mai stata l’opportunità urbanistica di realizzare strutture ricettive di dimensioni importanti. Ebbene adesso, con il nuovo Piano Regolatore, questa situazione potrà cambiare perché finalmente otteniamo la risposta che da troppo tempo stavamo aspettando.

Adesso ci aspetta un ultimo passaggio con la Regione, ma siamo fiduciosi di tornare subito in consiglio comunale per la ratifica definitiva perché siamo certi di aver lavorato bene e sempre con lo spirito di costruire la Chiusi del 2020 rispettosa della propria storia, della propria cultura e con quello sguardo al futuro che racconta speranza e concretezza.“

Oltre a tutto questo, ampliamento sia residenziali che delle attività produttive e che hanno rappresentato la stragrande maggioranza delle osservazioni a cui il consiglio comunale ha dato una risposta. In base all’edificio e alla collocazione, infatti, il nuovo Piano Regolatore può prevedere ampliamenti dal 10 fino al 60% e in tutto il territorio comunale sarà adesso possibile realizzare anche le piscine. Dopo 41 anni, quindi, la città di Chiusi ha un modello di sviluppo concreto dal quale partire per garantire il futuro di una città dalle grandi potenzialità e ambizioni.


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