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Attualità mercoledì 23 dicembre 2015 ore 14:42

Banca Valdichiana: #iostoconlebcc

Foto di: Immagine di repertorio

L’iniziativa, che Banca Valdichiana intende diffondere è volta a far capire la differenza tra le Bcc e le banche coinvolte nelle recenti vicende



VALDICHIANA — Banca Valdichiana diffonde, nella propria area di competenza, le iniziative di comunicazione che Federcasse, Federazione italiana delle Banche di Credito Cooperativo, ha attivato in questi giorni sui media nazionali allo scopo di arginare l’errata percezione “banca locale = banca più fragile” che rischia di essere accreditata a causa delle recenti vicende che hanno coinvolto BPEL, Banca Marche, CR Ferrara e CR Chieti.

Ogni Banca di Credito Cooperativo è diversa dalle altre Banche locali perché fa parte di una rete solida che la sostiene e la protegge in modo che nessun problema possa ricadere sul singolo socio o risparmiatore. Il processo di autoriforma che sta per concludersi in questi giorni renderà il sistema delle BCC ancora più forte.

“Le BCC – aggiungono la presidente di Banca Valdichiana Mara Moretti e il direttore generale Fulvio Benicchi – che come la nostra sono nate e cresciute in un territorio ed hanno sempre operato per lo sviluppo di quell’area sia dal punto di vista economico che socio-culturale, sono Banche piccole e locali ma sono parte di un grande movimento che le protegge e le rende forti.”

I punti focali della campagna di comunicazione di Federcasse sono:

1. Perché le Bcc sono una rete che diventerà ancora più forte e coesa con l’autoriforma che esse stesse hanno proposto per rafforzare la propria integrazione.

2. Le BCC e Casse Rurali hanno 20,5 miliardi di patrimonio complessivo (+1,3% quest’anno), un indice di patrimonializzazione-CET 1 medio al 16,2% (12,1% la media delle altre banche) e un TCR al 16,7% (le altre banche al 14,8%).

3. Le BCC e Casse Rurali sono 368 con 4.450 sportelli. Sono in tutte le Regioni italiane. In 101 Province. In 2.700 Comuni, in 555 come unica banca. Ogni giorno i soci e i clienti delle BCC e Casse Rurali possono guardare negli occhi chi gestisce i loro risparmi. Una banca cooperativa mutualistica appartiene ai soci del territorio, non ad investitori lontani.

4. Dove ci sono banche diverse, per dimensione e obiettivo d’impresa, c’è maggiore democrazia economica e concorrenza. E la concorrenza va a beneficio dei clienti.

5. Le BCC e Casse Rurali, grazie alla propria rete di protezione interna, non hanno mai fatto pagare a nessuno (né allo Stato, né alle altre banche e, soprattutto, neanche ai clienti e agli obbligazionisti) il costo delle difficoltà di alcune di loro.

6. Non nella finanza speculativa, ma nel finanziamento all’economia reale dei territori. I prestiti erogati dalle BCC e Casse Rurali, infatti, rappresentano il 23,7% del totale dei crediti alle imprese artigiane, il 18,3% di quelli alle imprese

7. Non nei bonus ai manager, ma per oltre l’80% a riserva, ovvero al rafforzamento del proprio patrimonio. Il 3% nella promozione della cooperazione. E una fetta nel sostegno delle tante attività (culturali, sportive, ricreative…) del territorio.


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