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Attualità mercoledì 07 ottobre 2015 ore 10:57

Arrivano i Soli per gli agriturismi

Foto di: Presentazione a Expo

A trent'anni dalla nascita dell'idea che coniuga offerta turistica e agricoltura, il "sole" sarà il simbolo che da Nord a Sud valuterà gli agriturismi



VALDICHIANA — Addio, quindi, a spighe, margherite, quadrifogli e fiori, arriva la classificazione unica per tutti gli agriturismi così come avviene per gli alberghi. A raccogliere sotto il nuovo metodo le ormai oltre 20 mila strutture della penisola è da primo gennaio 2015, il portale del Ministero delle Politiche Agricole.

Il marchio istituzionale unitario contribuisce a fare ordine nel settore. È percepito come una garanzia di una attività seria, che si è meritata questo contrassegno finalmente con criteri omogenei di classificazione delle aziende agrituristiche. «Il metodo è stato elaborato tenendo conto delle attuali tendenze della domanda del mercato agrituristico in ambito nazionale ed estero - commenta Carlo Hausmann, del gruppo di lavoro Mipaaf-Ismea - La metodologia è costituita da una griglia di valutazione di parametri omogenei delle aziende agrituristiche, che tengono conto del livello di comfort della struttura ricettiva, della qualità del contesto ambientale, delle caratteristiche dell'azienda e dei servizi che è in grado di offrire, in termini di valorizzazione dei prodotti tipici locali, del paesaggio e dei territori. Vuole garantire una identità ed un valore ufficiale all'agriturismo nazionale e deve essere considerata come uno strumento in continuo aggiornamento». Come per le altre strutture ricettive le categorie di classificazione sono cinque. Si va da 1 sole per l'azienda che offre soltanto le attrezzature e i servizi minimi previsti dalla legge in condizioni di necessaria igiene e funzionalità, fino ai 5 soli categoria dell’eccellenza paesaggistica e di servizio dell’azienda.

Cresce il settore degli agriturismi è in crescita, +2,1% (dati dall’ultimo rapporto Istat), perché nonostante crisi e recessione, l'agriturismo in Italia continua a crescere. Nel 2013 il numero delle aziende ha raggiunto quota 20.897, 423 in più rispetto al 2012. Di queste 7.628 offrono contemporaneamente alloggio e ristorazione, mentre 10.184 sono quelle che uniscono all'alloggio le altre attività agrituristiche. Le aziende agrituristiche aumentano soprattutto al Nord, +6,1% e meno al Centro, +1,1% mentre sono in calo al Sud, -2,1%. La Toscana con 4.108 strutture e l'Alto Adige con 3.098, si confermano le regioni nelle quali l'agriturismo è maggiormente e storicamente radicato. Sempre dai dati Istat emerge che il 42,1% degli agriturismi con alloggio, il 46,9% di quelli con ristorazione e il 43,8% di quelli con degustazione è localizzato al Nord mentre il 41,9% delle aziende con altre attività è situato al Centro. Il quadro dipinto dall'istituto di statistica ha lievi tinte rosa, ma il dato è in crescita, dal momento che soltanto poco più di una azienda agrituristica su tre è a conduzione femminile. Le donne guidano 7.436 strutture, +2,4% rispetto al 2012, con una crescita più consistente al Nord, +6,3%, più contenuta al Centro, +1,7% e addirittura in calo al Sud, -3,1%. La concentrazione maggiore di agriturismi in rosa si ha in Toscana, 1.675 aziende pari al 40,8% del dato regionale e il 22,54% del totale nazione degli agriturismi gestiti da donne. Seguono Umbria con il 46% e la Lombardia con il 36,8%, mentre il valore più basso si conferma quello dell'Alto Adige, soltanto il 12,9% del totale.

Ad oggi sono registrati nella provincia di Arezzo 450 agriturismo certificati (l’11,6% del totale della Toscana che è di circa 4mila unità) per un totale di circa 6mila posti letto ( circa 13 posti letto a struttura) vale a dire il 12% del totale regionale che corrisponde a 50mila posti letto. Di questi 450 oltre 80 forniscono anche il servizio di ristorazione recuperando la tradizione culinaria del territorio e oltre 60 forniscono attività ricreative quali trekking, equitazione e sport all’aria aperta come cicloturismo e tiro con l’arco. In media ogni anno si registrano circa 50 mila arrivi in agriturismo (il 9% del totale delle richieste in Toscana) per un totale medio di 290 mila presenze all’anno. Il 12% dei turisti che arrivano in provincia di Arezzo sceglie l’agriturismo come sede per soggiornare. Il 20% degli arrivi stranieri preferisce l’agriturismo. In media ogni anno si registrano circa 30 mila arrivi dall’estero per un totale 210 mila turisti stranieri. L’agriturismo va forte in Casentino e nel Valdarno, ma sono sempre più in crescita le strutture che forniscono il servizio di fattoria didattica, ovvero con dimostrazioni e partecipazione diretta alle attività di campagna, in particolare nelle zone vocate al vino e all’olio tra queste la Valdichiana.


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